domenica 13 dicembre 2020

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MattiAgo

martedì 28 aprile 2020

28 Aprile: la salute e la sicurezza prima di tutto, oggi più di prima!

Come ogni anno il 28 aprile ricorre la Giornata Mondiale sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro
Oggi - più che mai - proteggersi e utilizzare le corrette misure 
per tutelare la propria salute è importantissimo!
Con le giuste precauzioni possiamo ripartire in sicurezza!



...e ricordiamoci che...




sabato 25 aprile 2020

25 Aprile: una giornata da non dimenticare!


«Arrendersi o perire!» fu la parola d'ordine intimata dai partigiani il 25 Aprile 1945.

Ma cosa successe durante la Resistenza?

Io ho raccolto dei piccoli racconti di mio nonno.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, l'Italia era guidata da Benito Mussolini, capo dei fascisti, che si alleò con Adolf Hitler, capo dei nazisti, che guidava i Tedeschi a capo della Germania. Durante la Resistenza gruppi di volontari anti-fascisti - i Partigiani - si rifugiarono sulle montagne e sulle colline per tendere imboscate ai soldati tedeschi.
VS       



"Io sono nato a Cesenatico - racconta mio nonno - dove mio babbo lavorava in  una falegnameria in cui costruivano giocattoli di legno. Il padrone, quando nacqui, disse a mio babbo:"Raffaele, ora  che ti è nato un bimbo ti devo aumentare lo stipendio!". Era proprio una persona di cuore! Ma era un ebreo...  e quando i tedeschi occuparono tutta l'Italia, compresa Cesenatico, il padrone andò da mio babbo e gli chiese di aiutarlo a rifugiarsi dai partigiani. Purtroppo mio babbo non ne conosceva - anche perché avere amici partigiani era comunque un rischio -  e, dispiaciuto, non poté aiutarlo. Il giorno seguente il padrone era sparito: chissà, forse fu catturato e portato nei campi di concentramento o addirittura ucciso! Non abbiamo mai saputo se riuscì a salvarsi."

Cesenatico - Porto Canale Leonardesco

"Cesenatico, invasa dai nazisti, non era più sicura perciò i miei genitori decisero di trasferirsi a Cervia a casa di una mia zia. Durante il viaggio - ovviamente a piedi - bisognava sempre stare attenti, perché passavano gli aerei che si abbassavano per mitragliare e noi, per ripararci, ci buttavamo nei fossi. Durante i bombardamenti ci si riparava nei rifugi - tane scavate sottoterra - e quando le bombe venivano sganciate dagli aerei si sentiva il sibilo della caduta e poi l'esplosione. Io, che ero bambino, lo prendevo come un gioco, imitando questi rumori: ssssssssssssss...... BOOM!".



"La liberazione però fu tutta un'altra cosa.
Quando gli Americani arrivarono tutti facevano loro tantissimi applausi!!!
La LIBERAZIONE è stata una festa!
Quando eravamo a Cervia, sbarcarono gli Americani: era il 22 Ottobre 1944. Sfilavano sul
Viale dei Mille, partendo dal Grand Hotel verso il centro città. Fra la folla festosa, ai lati del viale, c'era un signore con in braccio un bimbo: quel signore era il mio babbo e quel bimbo ero io, avevo poco più di un anno. Uscì dalla fila un soldato che, sorridendo, gli porse un cioccolato - un lusso a quei tempi, quasi impossibile trovarlo e averlo! - dicendo: "For the baby!" e ritornò in fila. Questo mi raccontò il babbo quando fui più grandicello. Lo ascoltai e, compiaciuto, ebbi una dolce sensazione... in bocca😃!! Fu quella, per me, la liberazione di Cervia!".

Saline di Cervia

"Nel dopoguerra fu tutto da ricostruire. Tanti non avevano più la casa e ci si inventava di tutto per ripartire. C'era anche penuria di viveri e ogni famiglia aveva una tessera per ricevere un po' di pane o pasta, dove veniva segnato quello che avevano già ricevuto. Alla mia famiglia venne assegnata una casa vicino alla ferrovia a Savignano sul Rubicone. Le ferrovie, ai tempi della guerra, venivano costantemente bombardate dagli Americani per impedire che i rifornimenti arrivassero ai tedeschi. Pertanto nei campi intorno era facile trovare residui bellici. Quando ero un bambino, insieme agli amici, aspettavamo che i contadini rivoltassero la terra con gli aratri e li seguivamo con dei bidoni di latta per raccogliere le schegge delle bombe che saltavano fuori. Andavamo poi a rivenderle come ferro: ad ogni kg ci davano 5/10 lire. Era pericoloso perché era possibile anche trovare mortai inesplosi. Così nelle scuole appesero dei manifesti per informare i bambini dei possibili pericoli. A proposito di questo, non possiamo dimenticare Don Carlo Gnocchi, un cappellano che accolse i bambini orfani, invalidi e mutilati a causa dell'esplosione dei residui bellici."

Savignano su Rubicone - ponte romano